Anche il mercato del beauty asiatico ha sofferto le conseguenze della pandemia, ma ha anche saputo trovare soluzioni per adattarsi alla situazione e rimanere a galla, come ad esempio l’istituzione di lezioni di benessere, dirette e video tutorial per rimanere in contatto con la propria clientela e l’utilizzo di applicazioni che garantiscano assistenza e consulenze virtuali…

L’azienda giapponese Aromajoin ha lanciato e reso disponibile al pubblico (prima poteva essere acquistato solo dai rivenditori e dalle agenzie di intrattenimento) l’Aroma Shooter, un dispositivo che, connesso a un device e grazie all’uso di diverse app gratuite o a pagamento, permette di poter assaporare un profumo direttamente dalla comodità di casa propria…

Con il lockdown molti marchi si sono dovuti adeguare alle nuove disposizioni di legge che hanno portato ad un significativo cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori. In questo articolo troviamo alcuni esempi di brand hanno saputo sfruttare positivamente questo momento per sviluppare tool e applicazioni che permettessero agli utenti, grazie ai progressi tecnologici dell’intelligenza artificiale, di poter essere assistiti e coccolati per godere di un’esperienza di acquisto il più simile possibile a quella in-store.

Nessuno sa cosa accadrà nel periodo post-covid né esattamente se e quando si potrà parlare effettivamente di un mondo post-pandemia… Tuttavia questo articolo prova a dare 8 suggerimenti da seguire per far sì che i marchi e i rivenditori di beauty possano cercare di restare sulla cresta dell’onda.

Il mercato cinese, uno dei più grandi e promettenti al mondo, offre molte possibilità per i marchi di indie beauty. Molti, tuttavia, non hanno ancora conquistato tale mercato perché intimoriti da regole e usanze così diverse. Ad ogni modo, l’e-commerce transfrontaliero consente di abbattere queste barrire permettendo ai marchi di vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori cinesi senza investire ingenti risorse o dover registrare il proprio marchio in Cina.

In un periodo dominato dall’incertezza sul futuro e da una pandemia che ha sconvolto il nostro pianeta, l’aromaterapia ha avuto un suolo fertile per crescere sempre più: le persone vogliono poter combattere stress, ansia, stanchezza, depressione, tristezza e quale modo migliore se non ricorrere agli oli essenziali?

Il problema dell’anosmia, diventato popolare come sintomo del Covid-19 ma in realtà disagio che colpisce da sempre in maniera più o meno permanente diversi individui, porta con sé anche la difficoltà di dover riabituare il nostro organismo a percepire e decodificare gli odori. È ciò che Scent Guru Group si è proposto di fare inserendo nel suo kit per “guarire” dall’anosmia, anche una guida per come recuperare la percezione olfattiva.

Grazie alla sua piattaforma di intelligenza artificiale, Revuze ha analizzato più di 630.000 recensioni online del settore per definire le tendenze del primo semestre del 2020 ma soprattutto avere una base per poter prevedere gli sviluppi futuri. In generale vi è stato un incremento di interesse per quanto riguarda i profumi dolci, fruttati, verdi e legnosi che ricordano spazi aperti e che hanno quindi permesso alle menti e alle emozioni di viaggiare nonostante il confinamento imposto dal lockdown. Si è invece registrato un decremento di profumi con note agrumate ed erbacee.

Il mondo dei profumieri, si sa, è un qualcosa di ancora misterioso, poco noto e conosciuto ai più, pieno di falsi miti e credenze e poco valorizzato. Come fare in modo di mostrarlo senza filtri agli appassionati, ai semplici curiosi e agli addetti ai mestieri? Christophe Laudamiel, il professor Claus Noppeney e l’università di scienze applicate di Berna hanno una risposta: creare un portale che raccolga video di apparentemente leggeri ma in realtà riccamente informativi che mostrino da vicino come si svolge quotidianamente il lavoro di un profumiere.