SIMPPAR 30 anni – Best of Show

2022 . 09 . 06 | scritto da Ermano Picco

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Eventi

ingredienti

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Nato nel 1991 per volere dell’Associazione dei Profumieri Francesi, il SIMPPAR è il Salone Internazionale dedicato alle materie prime e ai servizi per l’industria profumiera.

L’edizione 2022 di certo rimarrà negli annali segnando finalmente il ritorno a Parigi di espositori da tutto il mondo per la trentesima edizione della fiera dopo tre anni di ferma forzata a causa della pandemia. Complice il clima godibile della primavera parigina, il SIMPPAR mi ha convinto a viaggiare di nuovo all’estero, desideroso di ritrovare profumieri, stampa ed altri operatori del settore. L’entusiasmo era palpabile, quindi non c’è da stupirsi per il pubblico numeroso che ha gremito l’Espace Champerret con ben 106 espositori da 23 paesi (il 57% di questi stranieri) e più di 2300 visitatori. Tutti sono tornati in pista con grandi strette di mano, incontri faccia a faccia (le mascherine non erano più obbligatorie da mesi in Francia) e, naturalmente, con il naso fra le materie prime d’avanguardia che alimenteranno la creatività della profumeria di domani.



Citroflor

Uno degli stand più vicini all’ingresso era quello dell’azienda calabrese Citroflor, così mi son detto: perché non partire da un autentico fiore all’occhiello italiano? Forte di tre generazioni nella produzione di oli essenziali di agrumi, Citroflor oggi garantisce qualità tradizionale, oltre ad un continuo sviluppo dell’innovazione. Fra i classici oli essenziali, mi hanno proposto un eccellente neroli Reggio Calabria deliziosamente frizzante di aldeidi agrumate e tocchi amarognoli. Sempre fra gli agrumi floreali, il loro cedro mi ha colpito per l’eleganza verde simile a quella della verbena che ben si sposa, ad esempio con l’ondata di pepi moderni per rivisitare l’intramontabile colonia cedrat. L’Italia non significa solo agrumi, ma anche bellissime fioriture mediterranee e Citroflor ci ha fatto assaggiare una splendida assoluta di ginestra dell’Etna con note solari ed animali mielate, oltre ad un’ammaliante assoluta di gelsomino dalla tessitura untuosa tipo olio extravergine d’oliva con accenni fruttati di prugna.



Capua 1880

Se parliamo di agrumi, sicuramente Italians do it better e Capua è un’altra azienda storica che ha contribuito a costruire questa reputazione. Negli ultimi anni, oltre all’estrazione con macchina sfumatrice, hanno reintrodotto la tecnica classica a spugna e di recente la tecnologia NatProFile® che valorizza l’acqua a perdere di processo ricca di sostanze volatili. La Collezione NatProFile® include naturali come bergamotto, rosa e neroli a prezzi accessibili. Le nuove aggiunte alla collezione sono decisamente più insolite. La prima sono due estrazioni di Liquirizia ottenute dagli scarti di produzione della famosa liquirizia calabrese Amarelli. Se l’estratto di liquirizia è più amaro e legnoso, pensate che il concentrato di liquirizia è anisico e goloso come un liquore. L’altra aggiunta degna di nota è il favoloso estratto di miele dai sentori talcati di fiori e tabacco dolce con raffinate punte animali prive di aspetti encaustici. I ragazzi di Capua mi hanno svelato che da Guerlain sono rimasti così affascinati (anche il parfumeur-maison Thierry Wasser girava da queste parti) da assicurarsi all'istante una buona fornitura.



IFF / LMR Naturals

Chez International Flavors & Fragrances e la sua controllata specializzata in naturali Laboratoires Monique Rémy sono state lanciate tre nuove collezioni. La prima presenta un portfolio esperidato di arancia sia dolce che amara, lime, mandarino, bergamotto e limone tutti in arrivo dal loro polo di innovazione CitraSource in Florida. La seconda collezione vede come protagonisti i “conscious green extracts”, risultato di un processo estrattivo rivoluzionario che usa solventi di origine biologica seguiti poi da una fase di purificazione, una tecnologia brevettata avanzata soprattutto in termini di sostenibilità. Oltre agli estratti di lavanda, germogli di ribes, gelsomino ed un enfleurage CO2 di lavanda, mi hanno mostrato una pregevole assoluta di narciso dai riflessi floreali verdi ad esaltare un sontuoso lezzo di stalla. Il gustoso pepe di Timur CO2 del Nepal con le sue note di passion fruit e il Legno di quercia CO2 DM (distillatione molecolare) dalle sfumature di rhum vanilglia affumicata sono altre meraviglie della linea.

Il terzo gruppo, sul fronte sintetico vede Veraspice™ come protagonista, una molecola speziata nella direzione isoeugenolo/chiodo di garofano con accenni di fiori bianchi simile al Methyl Dianthilis (Givaudan).

IFF-LMR Conscious green extracts ©Ermano Picco

Firmenich

Continuando con i giganti, ho avuto la fortuna di prenotare un posto per la presentazione di Firmenich nell’area meeting. Vicino a me ho salutato con piacere svariati profumieri indipendenti fra cui Antonio Alessandria, Karine Chevallier, Sébastien Plan, Patrice Revillard e Cécile Zarokian, oltre ad altri colleghi come il fondatore di Nez – La revue olfactive (presente con il proprio stand) Dominique Brunel. L’ultima novità dell’azienda svizzera nella linea Beyond Muguet è Muguissimo, un’aldeide mughetto da sintesi green nuova di zecca che riporta alla sensazione ozonica dell’aldeide ciclamino. Hanno anche reintrodotto il Sylvamber™, un legno ambrato con aspetti di legno di cedro, oltre al nuovo Z11 HD, un potentissimo legno secco dalle sfaccettature elegantemente ambrate ottenuto combinando biotecnologia bianca e chimica verde. Un ingrediente 100% rinnovabile e biodegradabile dalle performance incredibili. L’ambizioso annuncio di Firmenich di voler essere il No. 1 nella profumeria sostenibile entro il 2030 arriva con il lancio di naturali sorprendenti come Rosa Damascena Firad, un concentrato a freddo di acqua di rosa bulgara che conserva intatto il profilo mielato e fruttato litchi del fiore. Poi c’è la sensualità gustativa della Vaniglia Planifolia Madagascar Infusione P2F attentamente e responsabilmente acquistata in Madagascar e totalmente tracciabile grazie all’esclusiva applicazione digitale Path2Farm™.

Stand Firmenich ©Firmenich

MANE

L’esposizione con coloratissime mouillette adottata da Mane negli ultimi anni riserva sempre scoperte interessanti ed anche stavolta non è da meno. Il giallo è per l’olio essenziale di Pompelmo rosa rettificato con la freschezza pungente ed amarognola del pomelo. Il rosa è per il Gelsomino Grandiflorum e-pure Jungle essence™, metodo con cui l’azienda ha reinventato l’antica tecnica dell’enfleurage usando un processo a base di oli vegetali che rispettano la materia. Se ne ricava un gelsomino luminoso, meno animale e più vicino al fiore in natura con belle sfumature fruttate come quello che si può sentire in Etat Libre d’Orange Exit the King (Ralf Schwieger e Cécile Matton). Verde oliva è per il Greencatcher™, una specialità basata sulla molecola captive Bigarone™ che offre la croccantezza delle foglie di arancio amaro stropicciate con accenni fruttati e ozonici. Panna è per il Cocotone™, un isolato 100% naturale da biotecnologie dal profumo ghiotto ed esotico di cocco tostato. Nero è per il Vayanol™, un altro isolato natural isolate ottenuto dagli scarti di crusca di riso che porta un affascinante sentore affumicato fra vaniglia e chiodo di garofano con sfumature fruttate. Infine, il marrone è per il Patchouli Gayo pure jungle essence™ proveniente dalla regione di Gayo nell’isola di Sumatra, Indonesia che combina un carattere sofisticatamente chypre alle sfaccettature irresistibili del cacao. Nota a margine, il biondo è per il profumiere Alex Lee, un amico di lunga data che ho incontrato con piacere e che ha reso l’esperienza ancora più divertente.

Stand Mane ©Mane

Robertet

Se la profumeria è un’arte, le materie prime sono i colori e Robertet sa perfettamente come disporli pittoricamente. Affascinati dalle opere dell’artista giapponese Dai Dai Tran, hanno collaborato con lui per creare rose fatte di mouillette di carta riciclata usate per dimostrare ancora una volta con questa installazione che la bellezza può nascere dai rifiuti. Il sandalo era sulla bocca di tutti in fiera, specialmente quello alternativo alla produzione indiana. Un cremosissimo legno di sandalo del Nepal da agricoltura biologica arricchisce il catalogo della casa con le sue sfumature rosate e balsamiche. Un’altra bella novità legnosa, alcolica e vanigliata è l’essenza incolore di legno di quercia. Sul fronte spezie abbiamo lo zafferano incolore dalla Grecia, il pepe verde di Sichuan CO2 dalla frizzantezza simile a lime, verbena e mandarino ed il sorprendente Civegan, un’alternativa 100% vegetale allo zibetto ottenuta dalla co-distillazione del pepe bianco di Penja dal Camerun con del patchouli frazionato. Il suo aroma ruggente ricorda l’oud e certi formaggi fermentati con una sfumatura pepata. La novità più raffinata però è la Son de riz absolue (assoluta di crusca di riso) ottenuta valorizzando gli scarti dello sbiancamento del riso in Camargue. L’aroma è incredibile con insolite note golose di cereali bolliti esaltate da sfumature floreali talcate e da un’interessante trama di stuoie paglia al sole.

Stand Robertet ©Robertet

Takasago

Lo stand Takasago parla di purezza in stile laboratorio e funzionalità. Metteteci l’estrema gentilezza del Vice President di Takasago Lee HongJoo che mi ha accolto con il tradizionale scambio di biglietti da visita allungati con entrambe le mani ed avrete la quintessenza della cortesia asiatica. La nuova molecola floreale-fruttata con accenti verdi metallici Hedirosa® infonde una croccantezza da acquolina in bocca alle rose e ai bouquet succosi. Sono rimasto folgorato dalla tridimensionalità che questa materia aggiunge agli accordi solforosi di frutto della passione.



Biolandes

Al salone non si parlava d’altro che del sorprendente estratto di Popcorn di Biolandes. Prodotto in partenariato con un’azienda francese del comparto alimentare, questo estratto fa parte della loro gamma di riciclo creativo poiché ottenuto dagli scarti di trasformazione del mais. L’odore è irresistibile e aggiunge alla tavolozza naturale del profumiere la dolcezza golosa di cereali imburrati tipica del caramello e dell’etilmaltolo. L’altra stella dello stand era la Vetiver By-absolute ottenuta dalla valorizzazione delle radici scariche dopo la prima distillazione. L’effetto è quello di un delizioso liquore dai sentori potenti di legno affumicato intriso nel caramello che mi hanno riportato ad un buon bicchiere di Jack Daniel’s Sinatra Select. Sempre bello, ma di certo meno all’avanguardia, un olio essenziale di ylang-ylang piacevolmente fruttato e un olio di franchincenso (Boswellia Sacra) dell’Oman con un’amabile apertura aldeidata.

Stand Biolandes ©Ermano Picco

Synarome

Vale sempre la pena di fermarsi allo stand Synarome per sentire le loro basi storiche. Le stelle dei tempi d’oro come l’Ambrarome vanigliato e fumoso o il Rhodinol (l’ingrediente segreto de La Rose Jacqueminot di Coty) sono ancora in piena forma, ma anche specialità meno conosciute come il sapido Algenone o l’Isolpulegol colpiscono per la loro particolarità anche se usati in composizioni moderne come i solinota pera e i bouquet di fiori bianchi.



PCW France

Se pensate che l’incenso sia una materia prima trita e ritrita a cui resta poco da dire, probabilmente vi sbagliate. Anche io ho dovuto ricredermi da PWC sentendo le diverse qualità di franchincenso che propongono: la Boswellia Occulta fresca di limone e pompelmo come l’elemi, la Boswellia Carterii più vicina alla caratteristica freddezza minerale, la Boswellia Sacra anche conosciuta come incenso verde o Luban in Oman e la vivacissima e singolare Boswellia Papyrifera che ricorda la piccantezza verde della verbena.

Gli odori ancestrali possono essere sia spirituali che carnali, sicché dopo l’incenso è la volta del selvaggio costus himalaiano con la sua mano pelosa ed ipnotica nella direzione del muschio di quercia e dell’iris con punte fruttate di osmanto.



Floral Concept

Che piacere rivedere Julien von Eben-Worlée, il figlio della fondatrice di Floral Concept Frédérique Rémy (figlia dell’iconica Monique Rémy). La prima volta ci siamo incontrati a Perfumum Torino subito prima della pandemia, dov’erano presenti per presentare l’azienda e per raccontare la collaborazione con Jean-Claude Ellena con cui hanno perfezionato lo splendido olio essenziale di Pepe di Timur che lui ha utilizzato per Rose et Cuir di Frédéric Malle. Abbiamo ripreso proprio dove ci eravamo lasciati, con il corroborante pepe di Timur e i suo bagliori fra pompelmo rosa e frutto della passione. Julien mi ha mostrato con orgoglio anche le foto del nuovo sito produttivo a Saint Cézaire, Pays de Grasse dove producono un olio di Salvia sclarea pazzesco, meno freddo e con suggestive sfumature di fiori e frutta. Per finire abbiamo sentito due estrazioni di patchouli, un Patchouli cuore vellutatissimo e un più secco e balsamico Patchouli MD, entrambi molto fedeli al carattere ombroso originario del legno.



Payan Bertrand

Quella che sembra una tipica cucina di campagna della riviera francese, in realtà è la scenografia dello stand Payan Bertrand. “Prego accomodatevi. Caffè?” è il benvenuto per sentirsi a casa. Seduto nell’attesa del caffè, ho gustato l’aroma dolceamaro tipo liquirizia della Genziana resinoide extra (le note anisiche sembrano la prossima tendenza, o mi sbaglio?) oltre ad un Estratto di trucioli di quercia (dallo scarto) meno liquoroso con insolite sfaccettature di legno di mandorla. Altre novità entusiasmanti sono un Estratto di lentisco incolore dagli interessanti contrasti caldo-freddi fra trementina e tabacco e soprattutto il Fleur de Cuir, una specialità 100% naturale che combina legno di cedro frazionato ed estratto di osmanto ad effetto sfacciatamente sontuoso e vellutato di cuoio e frutti.

Azienda familiare fondata nel 1854, nel 2022 Payan Bertrand ha celebrato i 100 anni di appartenenza alla famiglia Proal, quindi perché non festeggiare con un dolcetto? L’ultimo assaggio è stato una gelée all’Iris pallida resinoide MD dalla squisitezza simile al cioccolato bianco.



Focus on sandalwood

Dulcis in fundo, il legno di sandalo è tornato alla grande al SIMPPAR come accennato in precedenza. Attualmente si stima che il 90% del sandalo sia ancora di provenienza illegale (si tratta di una specie protetta). Naturalmente nel nostro caso parliamo di approvvigionamento sostenibile e tracciabile da diversi paesi, dato che qualità al giorno d’oggi significa insindacabilmente “buono per il pianeta” e “buono per le persone”, specialmente per I coltivatori. La tutela degli agricoltori e delle coltivazioni è un tema di attualità in tutto il mondo come si può notare, non solo in Europa.

FP Aromatics Singapore ha presentato la più ampia gamma di oli di sandalo, a partire dal Sandalo Mysore divinamente cremoso fino al più fumoso Osyris Lanceolata, conosciuto anche come sandalo africano. Quintis ci porta in Australia con diversi lotti di Santalum album, da quelli burrosi e zeppi di beta-santalolo fino a quelli più freschi e croccanti di pompelmo in apertura, passando per i lotti più secchi dalle tipiche sfumature di matita temperata. L’azienda ha colto l’occasione anche per svelare i dieci finalisti del loro concorso “Sandalwood Reimagined” che si potevano testare.

Forte di quattro generazioni di coltivatori di sandalo nelle piantagioni australiane, la neonata azienda Copperhead Sandalwood mi ha mostrato due lotti di Santalum Album dalla regione dell’East Kimberley e dal Northern Queensland. Il più latteo che chiamano lo “standard oro” era davvero emozionante.

Un’alternativa interessante al legno di sandalo che ho sentito viene da BMW Fragrances, un’azienda indiana specializzata in ricostruzioni fedeli del naturale. Grazie ad un processo brevettato con standard molto alti, il loro Sandalwood NNO™ (Near Natural Oil), garantisce un succedaneo sostenibile e conveniente al Re dei legni dal Mysore.

Stand Copperhead Sandalwood ©Ermano Picco

Come sempre il primo giorno del SIMPPAR si conclude con il brindisi per l’incontro annuale della SFP - Societé Française des Parfumeurs. Con una ripartenza così entusiasmante, ci sono tanti motivi per brindare ad un futuro più luminoso per la profumeria. Salute!