L’accesso a carriere fragranti: International Master in Fragrance Formulation con l’Università di Firenze

2024 . 06 . 13 | scritto da Ermano Picco

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Profumo

Il ruolo chiave di Caterina de Medici nell’esportare l’Arte della Profumeria dalla Toscana alla Francia è riconosciuto universamente, assieme alla tradizione fragranziera del suo profumiere Renato Bianco. Storicamente, chiunque aspirasse a lavorare nell’industria profumiera era costretto a trasferirsi in Francia per frequentare le scuole di profumeria canoniche. Tuttavia, in tempi recenti, l’Italia è teatro di un’espansione positiva con la nascita di centri di formazione mirati alla profumeria. Nel giugno scorso, Essencional ha lanciato una serie di articoli per far luce su queste istituzioni, mettendo a disposizione dei giovani in età scolastica e più in generale agli appassionati spunti preziosi per chi voglia intraprendere una carriera in profumeria. L’articolo inaugurale ha puntato i riflettori sull’Italian Perfumery Institute di Milano, sottolineando le sempre maggiori opportunità formative nell’aromatico suolo italico. Questo denota un’evoluzione significativa in cui l’Italia si sta ritagliando il suo spazio nell’educazione olfattiva, ampliando il ventaglio di percorsi formativi che facevano solitamente capo alle istituzioni francesi. Per il nostro secondo approfondimento nel mondo delle scuole di profumeria, puntiamo dritti alla città natale di Caterina de Medici: Firenze.

L’International Master in Fragrance Formulation rappresenta una realtà unica nel panorama accademico italiano con il suo Master Program che punta sul bagaglio di conoscenze teoriche e sugli aspetti pratici della formulazione di fragranze con risvolti applicativi industriali e scientifici. Il corso è amministrato dalla società di ricerca e alta formazione PINS.C.R.L. (https://www.pin.unifi.it/) con il patrocinio dell’Università di Firenze, in particolare dal Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” e affonda le sue radici nella grande tradizione manifatturiera della profumeria toscana dal rinascimento ad oggi.

Ma a chi è rivolto il piano formativo? Il corso di studi è sicuramente adatto a laureati interessati alla formulazione di fragranze, in particolare a chi desidera una formazione specifica di alto livello in questo settore in vista di un possibile futuro professionale. Il programma è pensato anche per tutti i professionisti, dagli impiegati agli operatori, dirigenti e ricercatori del settore cosmetico, tessile, funzionale e dell’alimentare dove le fragranze giocano un ruolo chiave nella formulazione di prodotti commerciali.


Per comprendere meglio l’offerta formativa dell’International Master in Fragrance Formulation e com’è erogata nello specifico, ho scritto una e-mail al fondatore e direttore scolastico Professor Pierandrea Lo Nostro e al direttore didattico Dott. Duccio Tatini. Molto gentilmente entrambi hanno accolto il mio invito ad una videochiamata per rispondere alle mie domande.

Prof. Pierandrea Lo Nostro
Dott. Duccio Tatini

Cari Professor Lo Nostro e Dott. Tatini grazie per il vostro tempo. Procediamo con le domande. Per rompere il ghiaccio e conoscervi meglio, vi spiacerebbe dirmi di più dell’International Master in Fragrance Formulation iniziando da voi e dalla vostra connessione col mondo delle fragranze? In poche parole, come vi siete interessati al profumo?


Dr. Tatini: Ciò che personalmente mi ha sempre affascinato così tanto del profumo è la differenza fra come interagiscono con la sfera emozionale e il loro aspetto scientifico. Questa distanza è ancora tutta da colmare anche secondo la ricerca: sebbene siano stati fatti piccoli passi per capire come sono percepiti gli odori tramite i recettori olfattivi, a livello molecolare c’è ancora una zona grigia da esplorare. Nell’ultimo secolo, la ricerca scientifica ha portato molte scoperte e cambiamenti in tante aree, per cui sembra incredibile pensare che l’olfatto e di conseguenza il profumo ancora sia soggetto a molte incertezze e opinioni personali. C’è un universo ancora da esplorare dietro all’emozionalità e credo sia una sfida elettrizzante.


Quando e come vi è venuta l’idea di creare un programma di master universitario finalizzato alla formulazione di fragranze?


Prof. Lo Nostro: Tutto è iniziato 6 anni fa come sfida lavorando con un’azienda cosmetica nei dintorni di Firenze per trovare un nuovo approccio nel mondo delle fragranze. Di solito ciò che riguarda le fragranze fa capo al profumiere creatore mentre le nozioni chimiche di base vengono ignorate o trattate sommariamente perché il punto di vista è diverso. Duccio (Tatini, ndr.) ha frequentato la prima edizione del Master, così lui ed il suo corso hanno fatto un po’ da cavia, ma mi sembra che tutto sia andato per il meglio visto che poi mi ha affiancato come docente.


Passiamo al corso di studi. Chi è il candidato ideale per cui è pensato il corso?


Dr. Tatini: In verità preferiamo non mettere dei paletti come avveniva in passato perché ci siamo resi conto che è difficile immaginarsi un solo candidato specifico. Negli anni abbiamo avuto persone che provenivano da situazioni diverse: alcuni erano neolaureati in chimica e hanno ottenuto risultati eccellenti, ma lo stesso è successo a persone che già lavoravano nell’industria fragranziera o in altri settori in cui l’olfatto è rilevante, tipo il comparto elettrodomestici per esempio. Quello che chiediamo come prerequisito è la conoscenza dei fondamenti di chimica, dato che è uno degli argomenti principali trattati nel corso. Comunque abbiamo deciso di valutare caso per caso ogni candidatura che riceviamo perché magari un candidato non è laureato ma viene da un’esperienza significativa nel settore; quindi, di nuovo non c’è un criterio ferreo.


Ci può dire qualcosa di più su come è strutturato il corso e in particolare quali figure professionali andrà a formare in linea di massima?

Prof. Lo Nostro: Vorrei specificare innanzitutto che il corso online copre il periodo maggio-novembre che è il periodo dell’anno in cui gli insegnanti universitari come me e Duccio sono un po' meno indaffarati. Siamo chimico- fisici, per cui il nostro approccio si basa essenzialmente sulle proprietà chimico-fisiche delle sostanze come la volatilità e le interazioni con diversi substrati in primis e poi su tutte le proprietà che riguardano gli aspetti di controllo di qualità (indice di rifrazione, densità, ecc.) e con le performance delle fragranze (sillage, persistenza, bloom, radianza, e così via).


Quindi anche tutto ciò che concerne test di stabilità, ecc.?


Prof. Lo Nostro: Si, esattamente! Poi intervengono altre proprietà al limite della chimica organica che hanno soprattutto a che fare con la sintesi di nuove materie, dato che siamo interessati anche a indirizzare il futuro della profumeria. Per esempio, ci sono moltissime materie prime che i nostri colleghi di chimica organica non hanno ancora scoperto, per cui nessuno può dire a priori come sarà la profumeria del futuro. La chimica analitica invece si propone di prendere fragranze sul mercato per analizzare quello che contengono e questo naturalmente ha a che fare con aspetti normativi. C’è anche un’unità didattica sul packaging perché il flacone non è soltanto qualcosa di carino da guardare e toccare che sia funzionale. Un flacone è fatto di un determinato materiale: le interazioni fra il contenitore e il liquido è fondamentale e questo materiale deve essere compatibile col profumo con cui viene riempito. Inoltre abbiamo un piccolo modulo sulla tossicologia ed un altro di botanica delle piante utilizzate in profumeria. Design e marketing, solo un’infarinatura perché a questo livello lo scopo è fornire uno sguardo a 360 gradi sull’argomento. Sicuramente poi chi volesse approfondirli a livello professionale o personale potrà farlo indipendentemente.


Dando un’occhiata al programma dettagliato del corso spiccano il corposo modulo di chimica, oltre agli aspetti tossicologici, normativi e a fondamenti di neurofisiologia dell’olfatto. C’è qualcos’altro che avete aggiunto di recente al percorso formativo?


Prof. Lo Nostro: A partire dall’anno scorso abbiamo inserito un modulo sulle puzze e sui cattivi odori perché sono altrettanto importanti se ci pensiamo bene. L’azienda svedese Electrolux l’anno scorso ci ha inviato la candidatura di una sua dipendente perché per loro è un tema cruciale, decisamente più importante di una striscia di carta imbevuta di gelsomino. Quest’anno ci sarà anche una piccola chicca: qualche accenno alla profumeria mediorientale e, naturalmente alla sostenibilità.


Nonostante in qualche caso si riduca ad essere banalmente green-washing, la sostenibilità è destinata a diventare uno dei cardini della profumeria di domani. Perciò siete perfettamente in linea col futuro. Bravi! Entriamo più in dettaglio nel bagaglio di conoscenze storiche. Per un profumiere oggi quanto sono importanti e come sono trattate?


Prof. Lo Nostro: Sfortunatamente le ore di lezione di storia si sono ridotte considerevolmente, perché il passaggio dal corso italiano all’insegnamento in inglese ci ha lasciati senza insegnante di storia. Così al momento mi sto occupando io di questa parte con poche ore dedicate al profumo nella cultura dell’antica Grecia e dell’impero romano. Dovrò poi fare un salto funambolico direttamente al XX secolo per parlare di alcuni classici moderni come Chanel No. 5. Molti pensano che approfondire la storia sia un vezzo da salotto intellettuale, ma non è assolutamente vero perché per esempio dei flaconi di profumo ritrovati nelle tombe etrusche ci hanno svelato molte conoscenze, oltre a lanciare tendenze ecc. e quindi ad avere una ricaduta di mercato.


Ecco, questo è interessante per un insegnante di storia del profumo come me: parliamone anche in separata sede! Vi andrebbe di dirci qualcosa in più sull’avviamento alla formulazione del profumo e l’aspetto creativo che comporta?


Prof. Lo Nostro: Il Master si basa effettivamente su due cardini: il primo è scientifico e il secondo è sensoriale. Alla fine di luglio, Duccio si occuperà dell’insegnamento dei fondamenti come le famiglie olfattive grazie al kit didattico che forniamo a ciascuno studente che include 100 materie prime, pipette, mouillette, ecc. Quindi, subito dopo le ferie di agosto, c’è un modulo di due settimane con Jorge Marcelo Grimaux (attualmente consulente di IFF e precedentemente Principal Perfumer di Firmenich, ndr.) sull’olfazione e la descrizione analitica di materie prime, seguita da una introduzione alla formulazione.

Dr. Tatini: Il mio modulo e quello di Marcelo sono abbastanza complementari. Normalmente ci dividiamo le materie prime: io introduco la prima parte, mentre tocca a lui parlare delle materie più ostiche, non fosse altro per la grande esperienza maturata nella sua straordinaria carriera.

Marcelo Grimaux, consulente IFF ed ex Principale Profumiere presso DSM-Firmenich

Heh, immagino tu sappia che ti sei tirato addosso la domanda. Mi daresti un esempio di materia prima ostica?


Dr. Tatini: Anche solo comprendere la differenza fra certe materie naturali e sintetiche, capire il caleidoscopio di sensazioni che solo un naso formato riesce a identificare richiede una certa professionalità. Perciò mi sento più confidente nel fare un’introduzione a materie prime più conosciute per chi non si è mai addentrato in questo tema e a lasciare che sia Marcelo a trattare il modulo avanzato.

Materie prime del kit di formazione

Immagino che durante questo modulo parlerete anche delle tecniche estrattive visto che sono strettamente collegate alla chimica.


Prof. Lo Nostro: A dire il vero sono io ad occuparmi di processi estrattivi e basati sulla distillazione via via fino alle tecniche più recenti come le estrazioni supercritiche e ad ultrasuoni.

Firenze è nota per la sua tradizione e per eventi di settore come Pitti Fragranze. Come si inseriscono le connessioni coi partner industriali come IFF, DSM-Firmenich, Symrise, Muller & Koster ed Eurofragance nella formazione di futuri professionisti?


Prof. Lo Nostro: Queste partnerships si sono rafforzate nel corso del tempo e da un paio d’anni si è aggiunta anche IFF. Symrise e IFF ci forniscono le materie prime per i kit, mentre Firmenich ci supporta per l’insegnamento della parte di normativa, ESG (Environmental, Social e Governance) e sulla sostenibilità. Muller & Koster si occuperà degli aspetti di Controllo di Qualità e hanno offerto anche degli stage in passato. Quest’anno abbiamo siglato un accordo con Eurofragrance che fornirà un kit aggiuntivo di materie prime, oltre ad occuparsi della formazione sulla profumeria del Medioriente e sui cattivi odori.
Tuttavia di anno in anno le collaborazioni possono variare a seconda delle esigenze. Per esempio quest’anno abbiamo una studentessa che si appresta a fare la tesi per un’azienda locale che si occupa della purificazione dei cannabinoidi dai terpeni.


L’Università di Firenze ha fondato l’International Master in Fragrance Formulation (allora Florence Fragrances School) nel 2019 che presto attiverà la sua quinta edizione nel 2024. Nonostante questi anni complicati, che riscontro avete avuto dagli studenti e come è stato accolto quest’ultimo bando di iscrizione?

Dr. Tatini: Io stesso mi sono aggiunto al corpo docente dopo aver frequentato la prima edizione del master ed è stata davvero un’esperienza di grande crescita. Il programma formativo online è stato accolto così favorevolmente in italia che ci siamo detti: “perché non esternderlo ad un pubblico internazionale più vasto?” Così nel 2023 abbiamo deciso di erogare il corso interamente in inglese ottenendo un grande consenso. Non siamo in grado di gestire grandi numeri, ma al momento siamo soddisfatti di questa dimensione più umana che ci consente inoltre di avere un rapporto più diretto con gli studenti lungo il loro iter.

Per farci capire meglio, quando parla di una “dimensione più umana” di quanti studenti annualmente stiamo parlando?


Dr. Tatini: Attualmente prendiamo in considerazione candidature per un numero limitato a 50 iscritti.


Prof. Lo Nostro: Dopo il primo anno di corso in presenza nel 2019, Quando la pandemia da Covid-19 scoppiò nel marzo 2020 le lezioni stavano per partire e eravamo sul punto di chiudere tutto.. Era come se tutto fosse finito, ma abbiamo avuto l’intuizione fortunata di trasformare tutto in un corso online dato che ciascuno sente con il proprio naso indipendentemente da dove si trovi. Eppure molte persone ancora non comprendono questa cosa e la vedono come un ostacolo. Perciò stiamo pensando anche di fare delle sessioni complementari in presenza per venire
in contro a queste richieste (per fortuna non molte). Vediamo.


Vede, nonostante soggiornare a Firenze non sia economico, immagino gli stranieri non vedano l’ora di visitarla…


Prof. Lo Nostro: E noi li accogliamo a braccia aperte. Ma di nuovo, non è possibile verosimilmente fare sessioni di olfazione tutto il giorno, per cui dopo un paio d’ore occorre interrompere.


Dr. Tatini: Per completare la risposta alla sua domanda, ogni anno diversi studenti sono assunti da aziende del settore a seconda anche delle loro competenze, della disponibilità a trasferirsi ecc. per cui senza dubbio il corso offre accesso all’industria fragranziera.

Dulcis in fundo, cosa viene adesso? Voglio dire, quali sono i piani per il futuro per ampliare e migliorare l’offerta formativa relativa alla profumeria dell’Università di Firenze?


Prof. Lo Nostro: Ci piace ragionare sul programma dell’anno successivo alla fine di ogni corso. Le cose sono cambiate radicalmente dall’inizio, non solo per l’introduzione della modalità online. Per esempio nel 2020 tutti erano costretti a rimanere a casa, quindi i corsi online erano sommersi di iscrizioni. Le confesso che abbiamo avuto alcuni candidati che pensavano il programma fosse all’acqua di rose, quindi quando si sono scontrati con la parte di chimica, abbiamo dovuto trovare il giusto equilibrio per non annoiare gli studenti con una solida preparazione di chimica alle spalle. Ora le cose sono cambiate di nuovo, però questo ci ha insegnato sicuramente a tarare le cose di anno in anno.


Grazie per la vostra disponibilità cari Prof. Lo Nostro e Dott. Tatini, è stato un grande piacere parlare con voi. Il piano di studi dettagliato e costantemente aggiornato che avete cucito per coprire sia gli aspetti scientifici che quelli sensoriali, creativi e di prodotto del profumo unito a solite connessioni con l’industria rappresentano davvero una rarità nel panorama universitario italiano e una grande opportunità per intraprendere una carriera futura nella profumeria.
Potete trovare maggiori informazioni sull’International Master in Fragrance Formulation al link seguente International Master in Fragrance Formulations (fragranceschool.eu)